Vegolosi

Carne rossa e lavorata aumenterebbero l’incidenza del diabete di tipo 2

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet ha fornito nuovi dati sulla correlazione fra il consumo di carni rosse e lavorate e l’aumento del rischio di insorgenza del diabete di tipo 2 detto anche “diabete dell’adulto”, una malattia metabolica caratterizzata da glicemia alta in un contesto di insulino-resistenza e insulino-deficienza relativa. Lo studio ha lavorato su un campione molto ampio di popolazione mondiale. Infatti all’indagine e al suo flollow up durato 10 anni, hanno preso parte un totale di 1.966.444 individui, ovviamente tutti privi di qualsiasi sintomo o evidenza di diabete 2.

Cosa dice la ricerca

“Tra gli adulti idonei alla partecipazione – spiegano i ricercatori –  sono stati identificati 107.271 casi incidenti di diabete di tipo 2 durante un follow-up di 10 anni. Il consumo medio di carne tra le coorti era di 0-110 g/giorno per la carne rossa non lavorata, 0-49 g/giorno per la carne lavorata e 0-72 g/giorno per il pollame. Un maggiore consumo di ciascuno dei tre tipi di carne è stato associato a una maggiore incidenza di diabete di tipo 2″. In sintesi:  consumare l’equivalente di 100 grammi di carne rossa al giorno è risultato associato ad un aumento del 10% del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2; se le carni sono invece lavorate bastano 50 grammi al giorno per aumentare del 15% le probabilità di soffrire di diabete di tipo 2. “Un punto di forza di questo studio – si legge nella ricerca – è che, a nostra conoscenza, si tratta della più grande meta-analisi sull’argomento fino ad oggi, che valuta dati a livello individuale su diverse popolazioni”.

Da cosa dipende la correlazione?

Ma quali sono le motivazioni dietro questa correlazione? La ricerca individua diversi possibili meccanismi, come il peggioramento della sensibilità all’insulina, l’eccessiva presenza di proteine animali ma anche la presenza di eccessi di grassi saturi che generano un generale peggioramento della resistenza insulinica. Fra i fattori problematici individuati dalla ricerca c’è anche il ferro eme: “La carne può essere una fonte importante di ferro in molte popolazioni, ma l’assunzione di ferro a lungo termine è stata implicata in un aumento del rischio di diabete di tipo 2 in studi osservazionali”.

Nelle conclusioni della ricerca gli autori hanno constatato quindi che: “Il consumo di carne, in particolare di carne lavorata e carne rossa non lavorata, è un fattore di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2 in tutte le popolazioni. Questi risultati evidenziano l’importanza di ridurre il consumo di carne per la salute pubblica e dovrebbero informare le linee guida dietetiche“.