La domanda non tiene il passo dell’offerta: questa l’analisi economico finanziaria fatta da Repubblica.it insieme a Bloomberg sul tema dell’allevamento e del commercio della carne di maiale. La vera brutta notizia è che le “scorte” di animali dovranno essere processate più velocemente e si parla anche di turni “extra” per poter far fronte al lavoro. Rimane un fatto: se si formano “scorte” significa che il mercato non assorbe a sufficienza la produzione.
Sta di fatto che, secondo l’analisi economico finanziaria, questo mercato è ai minimi storici dal 2009 proprio per l’eccesso di produzione e il ristagno della domanda sui mercati. Questo porta a due conseguenze: la prima è l’abbassamento dei prezzi al consumatore finale la seconda lo spreco di risorse. La terza, ma solo nel mondo che vorremmo, ad un massacro di animali barbaro e ancor più senza scopo.
Al momento, insomma, i mercati non scommettono su una possibile ripresa del mercato dato che la diminuzione del valore totale di mercato segna -32%. Questo, purtroppo, non poterà, al momento ad una diminuzione della produzione, come dicevamo, ma ad un suo aumento (per assurdo) proprio per eliminare le “scorte”: c’è solo da sperare che la diminuzione dei prezzi non porti ad un aumento dei consumi, ma che lo stallo, superato questo giro di boa, possa diventare sostanziale e garantire una minore produzione di carne di maiale con tutto ciò che questo comporta.