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Carne in vitro: cos’è e i vantaggi

Carne in vitro o carne sintetica per rispondere al trend di crescita della domanda globale di carne: una sua applicazione su larga scala resta ancora un’ipotesi remota, ma quest’idea affascinante potrebbe davvero salvaguardare l’ambiente. Vediamo perché.

Carne sintetica: cos’è? 

Mark Post, professore dell’università di Maastricht, è uno dei pionieri della ricerca agroalimentare in Olanda: da anni lavora sul fronte della carne in vitro, cioè carne concepita in laboratorio. Ma come si ottiene? Il professore fa crescere cellule staminali di una mucca in un gel sino a formare strisce muscolari, si tratta di carne riconosciuta a tutti gli effetti anche dai critici culinari. Il problema principale – al momento – riguarda l’abbattimento dei costi, per ora spropositati (un hamburger realizzato in vitro e grande quanto un pollice vale 20mila euro), ma grazie all’interesse dei privati – tra cui il co-fondatore di Google, Sergey Mikhailovič Brin – si stima che nel giro di qualche anno si passerà ad una produzione in larga scala con prezzi accessibili.

Quali sono i vantaggi? 

In un mondo che a ritmo spedito passa dai sette ai nove miliardi di abitanti e in cui Paesi enormi ed emergenti come Cina e India, sulla scia di quelli occidentali, iniziano a consumare sempre più carne, è necessario domandarsi se esistono alternative. La mucca non è un “sistema” efficiente di produzione di proteine: la carne prodotta, se comparata alle ingenti risorse investite in termini di terra e acqua, è poca, troppo poca. Secondo Post, una tonnellata di carne coltivata richiede circa 376 volte meno ettari di terra di quanti ce ne vogliono per il pascolo degli animali, e il 10% dell’acqua usata per il loro consumo. In più, come si sa, gli allevamenti intensivi sono tra i maggiori responsabili di produzione di gas serra: la mucca, in particolare, di gas metano.

I benefici, però, riguardano anche la salute: la carne in laboratorio contiene omega 3 e 6 tale da abbassare il colesterolo e promuovere un maggior benessere cardiovascolare. Insomma: la carne in vitro si candida a cibo del futuro per un’alimentazione più etica, sana e rispettosa dell’ambiente. Attendiamo fiduciosi ulteriori sviluppi.

Yuri Benaglio