Dopo aver riconosciuto il veganismo come un “diritto umano” e aver investito 153 milioni di dollari nella ricerca sulle proteine vegetali, il Governo canadese lancia le nuove linee guida per una sana alimentazione: si tratta del primo aggiornamento dopo 12 anni, nel quale spicca l’assenza totale di formaggio dalla “piramide alimentare”, insieme a un incremento significativo della quantità di frutta e verdura consigliata e alla limitazione delle porzioni di carne. Le indicazioni influenzeranno non solo le scelte alimentari dei singoli cittadini, ma anche e soprattutto i pasti serviti nelle mense pubbliche (come quelle di ospedali, uffici e scuole), che dovranno rispettare alla lettera le nuove linee guida.
Le indicazioni precedenti mostravano “un piatto” sul quale erano ripartiti più o meno equamente quattro diversi gruppi alimentari: latte e latticini, carne e derivati; cereali; frutta e verdura. Le nuove indicazioni, invece, mostrano un piatto diverso, di cui la metà è occupata da una grande varietà di frutta e verdura, un quarto da cereali (meglio se integrali, suggeriscono le indicazioni) e un quarto da prodotti ricchi di proteine (un mix tra legumi e frutta secca e prodotti di origine animale come carne e uova), tra i quali però mancano latte e formaggi. Sul sito del Governo canadese, poi, non mancano ulteriori suggerimenti da seguire: tra questi, l’importanza di cucinare più spesso invece che ricorrere a piatti pronti, ma anche imparare a leggere le etichette dei cibi e limitare il consumo di alimenti lavorati, ricchi di sale e grassi saturi.
Canada: cambiano le linee guida, ma le industrie “si ribellano”
Una scelta, quella del Governo, che non è passata inosservata: come ha dichiarato il Ministro della Sanità canadese Ginette Petitpas Taylor, “le industrie della carne e dei latticini hanno fatto pressioni. L’unica cosa che posso dire è che questi numerosi gruppi hanno fatto conoscere le loro posizioni, ed è loro diritto farlo”. In quanto Ministro della Sanità, Taylor afferma di aver incontrato tutte le parti interessate (tra i quali anche le industrie che producono succhi di frutta, un tempo suggeriti come metodo per assumere questa tipologia di ingredienti ma ad oggi banditi dalle linee guida per via del loro elevato contenuto di zuccheri) “ma in nessun modo i miei incontri hanno influenzato le persone che hanno creato le linee guida alimentari del Canada. Vogliamo assicurarci che i canadesi abbiano accesso a informazioni basate sulle migliori conoscenze scientifiche in circolazione e la scienza che non è influenzata dall’industria“.
Le risposte a queste affermazioni non hanno tardato ad arrivare: anche se la dottoressa Gigi Osler, presidente del Canadian Medical Association (CMA), si è detta “soddisfatta della direzione generale del governo federale nello stilare le nuove guide alimentari e particolarmente favorevole alla revisione basata sulle evidenze scientifiche e sull’ampio processo di consultazione utilizzato per redigere le nuove guide, per garantire che siano fondate su una ricerca imparziale”, lo stesso non si può dire per le industrie “messe da parte”, specialmente quelle lattiero casearie.
I produttori di latte canadesi hanno rilasciato una dichiarazione in cui affermano di “essere preoccupati per il fatto che le nuove linee guida alimentare non riflettano le più recenti conoscenze scientifiche disponibili“. La dottoressa Lee Finell, dietologa e Program Manager presso l’associazione dei produttori di latte canadesi, la Dairy Farmers of Canada, ha aggiunto che il latte “è una buona fonte di nutrienti” – tra i quali, magnesio, zinco e vitamina D – affermando poi che si tratta di “sostanze nutritive davvero importanti, che i canadesi non integrano in maniera adeguata”. Allo stesso tempo, l’industria della carne ha negato che la guide consiglino di mangiare meno carne: Mary Ann Binnie, consulente nutrizionale presso il Canadian Meat Council – associazione dei produttori di carne locali – ha affermato che siamo di fronte a “un’interpretazione errata. È vero che viene incoraggiato il consumo di proteine vegetali, ma non a scapito della carne”.