La società americana Burger King, con la sua nota catena di fast food presente in tutto il mondo, ha annunciato, all’inizio di quest’anno, il suo piano per rendere vegetale – entro il 2031 – il 50% del suo menù. L’azienda si imbarca in un futuro un pò più verde fornendo un maggior numero di pasti vegani e vegetariani, e servendo meno carne di manzo come parte della sua strategia per ridurre l’impatto ambientale.
La crescita della proposta a base vegetale di Burger King arriva in risposta a un forte aumento della domanda pubblica di alimenti vegani e vegetariani, e a una spinta aziendale che mira a rendere il marchio più ecologico. Burger King UK, inoltre, ha annunciato il suo programma volto a eliminare l’uso della plastica monouso entro il 2025, ridurre gli sprechi alimentari, procurarsi prodotti come soia, legname e caffè sostenibili, ridurre le emissioni di gas a effetto serra e garantire politiche di welfare per supportare i fornitori di carne che allevano gli animali nel rispetto del loro benessere.
Nuove scelte, nuovo fast food
Sulla scia green dei nuovi investimenti che l’azienda sta effettuando nel settore dell’alimentazione a base vegetale e dell’eco sostenibilità, vi è anche l’apertura temporanea nella città di Colonia, in Germania, del suo primo locale al mondo con un menù a base esclusivamente vegetale. Il nuovo fast food rimarrà aperto tra il 7 e l’11 giugno prossimi, periodo in cui l’azienda valuterà un primo feedback da parte della clientela.
Il nuovo menù per il locale, realizzato con la collaborazione di The Vegetarian Butcher – azienda olandese produttrice di alimenti vegetali che richiamano la carne -, includerà una vasta gamma di proposte come ad esempio delle crocchette a base di soia che ricordano i classici nuggets da fast food.
La nuova apertura sarà anche l’occasione per l’azienda di lanciare Vegan Royale, un nuovo panino a base di proteine vegetali che vuole ricordare nel sapore l’hamburger di pollo fritto, con maionese vegana, insalata iceberg e pane ai semi di sesamo.
Non è tutto “verde” quel che luccica
Sono ancora diversi, però, i dubbi intorno al menù vegetale proposto dall’azienda per il nuovo locale, come la presenza o meno di prodotti caseari, nonché salse e condimenti totalmente vegani.
Burger King, negli anni passati è già stato protagonista di alcune controversie. Nel 2019 l’Autorità britannica per la pubblicità censurò la campagna effettuata dall’azienda del panino cosiddetto “vegano” Rebel Whopper. Infatti, benché il sandwich non fosse a base di carne, la cottura veniva effettuata sulla stessa griglia dei prodotti animali mentre come condimento vi era una maionese a base di uova. Il tutto, però, non era specificato dall’azienda che anzi nella pubblicità lo presentava come “un prodotto 100% vegetale”.
Verde = speranza
Secondo Vegan Food&Living, Burger King è intenzionato a far compiere delle svolte al suo menù vegetale a partire proprio dal reinserimento del criticato Rebel Whopper, in una nuova formulazione adatta anche ai vegani. Uguali obiettivi per il nuovo panino Vegan Royale, che l’azienda preparerà rispettando rigorosi processi di cottura per assicurarsi che sia completamente separato da qualsiasi alimento di origine animale.
Il Vegan Royale ha ottenuto anche la certificazione della Vegan Society in modo che possa essere acquistato, con la certezza che sia privo di contaminazioni incrociate, anche da coloro che non consumano alimenti di origine animale.
In una dichiarazione inviata a Vegan Food & Living, Ericka Durgahee, Marketing Manager presso The Vegan Society, ha affermato che “I clienti possono essere certi che gli articoli che mostrano il marchio della Vegan Society contengono solo prodotti 100% vegetali e non sono sottoposti a test sugli animali”.
Rimane aperto sempre il medesimo scoglio: moltissime delle persone che scelgono un’alimentazione vegetale non ritengono le catene di fast food un luogo adatto a livello etico e politico per consumare i propri pasti, anche se il dibattito si divide sempre in due “fazioni”. Da una parte chi sceglie di “boicottare” queste aziende e chi, invece, ritiene che il passaggio a formulazioni 100% vegetali anche nei pasti di questi grandi luoghi di aggregazione e consumo di cibo, sia un segnale interessante e importante di una nuova direzione globale verso l’alimentazione più vegetale.