Vegolosi

Brescia, denunciato per pubblicità ingannevole maxi-allevamento Bompieri

Il Gruppo Bompieri, colosso italiano della produzione di carne di maiale che conta più di 40 allevamenti e centinaia di migliaia di maiali allevati ogni settimana, è stato denunciato per pubblicità ingannevole. Lo ha fatto sapere Animal Equality, che ha dichiarato di aver presentato la denuncia all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, a seguito dell’investigazione dello scorso febbraio compiuta dall’associazione in uno dei maxi allevamenti di maiali della Bompieri a Brescia, insieme al programma di La7 Eden – Un pianeta da salvare. 

La denuncia

A seguito delle riprese dello scorso febbraio, lo stabilimento era già stato segnalato alla Procura di Brescia per maltrattamento e abbandono di animali, ma le azioni legali non si sono fermate, fino alla denuncia di pochi giorni fa presso il Garante.

Fino a pochi giorni dopo il servizio andato in onda in tv, infatti, il sito internet dell’azienda pubblicizzava Bompieri come leader nel settore per la qualità: una sezione era dedicata all’utilizzo di mangimi di qualità prodotti dalla stessa azienda, un’altra alle pratiche antibiotic-free, un’altra ancora all’attenzione alla crescita naturale degli animali. Bompieri, secondo le informazioni riportate sul proprio sito web, risultava addirittura superiore agli standard previsti dalla normativa che regola il cosiddetto “benessere animale”.

Descrizioni che cozzano con le immagini di Animal Equality ed Eden, che immortalavano animali gravemente malati abbandonati a se stessi, maiali con chiari sintomi di stress e condizioni igieniche a dir poco allarmanti. Il sito di Bompieri, poco tempo dopo la messa in onda delle indagini, è stato messo in manutenzione e risulta tuttora privo di contenuti.

Un ratto vicino alla mangiatoia dei maiali nell’allevamento di Brescia (immagine proveniente dal servizio del programma tv Eden)

Un inganno per i consumatori

Gli orrori dello stabilimento di Brescia, oltre a essere deleteri per gli animali tenuti in quelle condizioni, sono anche un attentato alla salute dei consumatori, che potrebbero essere ingannati da quanto promesso, invece, dall’azienda, denuncia Animal Equality: “Questo tipo di comunicazione non è corretto nei confronti del consumatore medio, che può essere portato a indirizzare le sue scelte economiche verso questi prodotti”, spiega Manuela Giacomini, avvocata dell’associazione. “Abbiamo depositato l’istanza di intervento per richiedere all’AGCM di verificare la correttezza della pubblicità [del Gruppo Bompieri], soprattutto sul suo sito internet. A seguito dell’istanza, l’Autorità deciderà se archiviare la nostra richiesta o avviare un procedimento istruttorio”.

Non si sa se i contenuti del sito di Bompieri, dopo la manutenzione, saranno gli stessi oppure se l’azienda abbia ritenuto opportuno modificarli in seguito all’inchiesta. In ogni caso, Animal Equality fa sapere che monitorerà la situazione e agirà di conseguenza.

Il potere dei cittadini-consumatori

Le contestazioni sono un mezzo fondamentale sia per la tutela dei cittadini, che possono fare segnalazioni anche in modo autonomo affinché sia chiara alle aziende l’importanza di una comunicazione trasparente, sia come primo passo in direzione di una maggiore tutela degli animali e del loro benessere. In questa direzione va, per esempio, l’iniziativa appena lanciata da un’altra associazione animalista come Essere Animali: un form online che i cittadini possono compilare in maniera anonima per segnalare eventuali irregolarità o azioni illegali in allevamenti e mattatoi.

Sulla vicenda Bompieri, intanto, Animal Equality ribadisce di “schierarsi dalla parte dei consumatori e soprattutto degli animali, che vengono costantemente violati sia a livello fisico che psicologico”, ha commentato la direttrice, Alice Trombetta. “Utilizzeremo ogni mezzo a nostra disposizione per far conoscere a tutti la realtà che queste comunicazioni cercano di nascondere”.

Rimane, inoltre, attiva la petizione rivolta al Ministro della Salute e al Presidente del Consiglio affinché le autorità pubbliche si impegnino maggiormente nei controlli agli allevamenti.

 

Foto in apertura: Animal Equality