Vanita Bagri diventò vegetariana all’università dopo essere passata davanti ad una macelleria che non solo vendeva ma macellava anche gli animali nel retro del negozio. Da quel momento Vanita decise che la sua attività, il suo futuro, avrebbe riguardato in qualche modo la salvaguardia degli animali e così è stato. Nel 2012 ha fondato LaBante London, un brand di borse, occhiali e gioielli certificato 100% vegetale anche dalla Peta.
Non usare gli animali per creare prodotti effimeri è la base dell’attività di Vanita, ma anche la tutela dell’ambiente (strettamente correlata, come sappiamo, allo sfruttamento animale) è sempre stato un punto importante per la sua azienda, in particolar modo per la sua attenzione nell’uso della plastica. LaBante, infatti, porta avanti il concetto della “moda con rispetto”, spiega la fondatrice: “Vogliamo dare ai consumatori l’esperienza del lusso, dell’artigianalità e di un’estetica senza tempo – nel rispetto del mondo in cui viviamo”.
Non solo le borse sono molto belle, classiche ma dalle linee moderne, in più oltre ad utilizzare prodotti come la finta pelle, LaBante usa per gli interni delle sue creazioni un filato molto particolare, tratto dalla lavorazione della plastica riciclata tratta dalle bottiglie di plastica. Il materiale plastico viene spezzettato e poi lavorato fino ad ottenerne dei sottilissimi fili, poi colorati, che possono essere filati esattamente come il cotone. Secondo l’azienda, dall’inizio della propria attività, LaBante ha evitato che finissero in discarica ben 10 milioni di bottiglie di plastica per creare oggetti durevoli e belli.
Anche i sacchetti per riporre le borse e i cartellini con le indicazioni di manutenzione delle stesse, sono realizzati solo con prodotti riciclati. I prezzi dei manufatti non sono nemmeno troppo alti: si parte da 35 sterline per una pochette fino ad arrivare al massimo a 200 per una borsa capiente e i prodotti possono essere comprati online sullo shop del brand.