La curiosità era tanta e l’attesa pure, quindi, mentre ero a zonzo per Londra, non potevo non dedicare la mia prima pausa pranzo alla scoperta del famoso (e per alcuni vegani “famigerato”) burger di Beyond Meat. Si tratta, va ricordato, di un prodotto 100% vegetale che ha punta però ad avere lo stesso sapore e la stessa consistenza della carne di manzo. Il prodotto, secondo Gambero Rosso, sarà in vendita da Gennaio 2019 anche nella catena di supermercati Esselunga.
Ethan Brown il CEO di Beyond Meat, ha più volte spiegato in alcune interviste che l’obiettivo di questo prodotto macinato e poi assemblato sotto forma di burger, è quello di arrivare a tutti, in particolar modo a chi la carne la mangia (o mangiava) perché ne apprezzava il sapore.
Il burger è pubblicizzato in modo elegante, senza grandi clamori ma certamente come una nuova possibilità dato che nel menu, il burger vegetariano già presente, può diventare facilmente vegano eliminando il formaggio. Ma il “Plant” ossia il burger con sentro Beyond Meat è solo vegetale.
Viene servito con una generosa porzione di favolose patate al rosmarino, viene accompagnato da un pane morbido, un formaggio a fette vegano molto gustoso (gouda cheese), la chipotle mayo (speziata e cremosa, sempre a base vegetale), cipolle crude, sottaceti, mostarda e lattuga. Insomma un bel po’ di roba saporita e godereccia. Il prezzo non è certo uno scherzetto (11.5 sterline), ma Londra è cara di suo e in una burgeria di “classe” in Italia, si pagherebbe la stessa cifra. L’acqua è gratis.
Alla vista il burger è bello alto, dal colore rossastro e dal profumo davvero molto invitante. Al primo morso risulta subito chiaro chiaro quali sono i due punti forza di questo prodotto
- Consistenza
- Gusto
Partiamo dalla prima. In bocca il burger ricorda molto la consistenza del macinato di carne anche se leggermente più asciutto (ma essendo stato cucinato da altri, potrebbe darsi che si tratti solo di un tempo di cottura non ottimale); la resa è molto morbida ma di certo senza il rischio di “crolli” o sfaldamenti. Ho provato anche a staccarne un pezzetto con le mani e si è strappato bene grazie alla consistenza fibrosa.
In sostanza e dovendo dare un voto finale direi un bell’8 pieno solo perché mi piacerebbe poter vedere il prodotto prima al naturale e cucinato in casa e non già lavorato in un panino. Si tratta certamente di un alimento valido soprattutto per la ristorazione e i fast food che, davvero, non possono più avere nessuna scusa per non annoverare nei menu almeno un paio di opzioni vegetali. Nel 2019 è decisamente il momento, anzi è persino già tardi.
In Italia l’unica burgeria che lo serve è la catena Well Done ma alcuni avventori hanno spiegato a Vegolosi.it che non si tratterebbe in ogni caso di panini vegani, poiché serviti con maionese a base di uova e formaggi. La nostra redazione sta contattando la catena per saperne di più. Se è vero, però, che Esselunga sta trattando per avere Beyond Meat sugli scaffali nel 2019, torneremo a parlare di Beyond Meat qui sul nostro magazine molto presto.