L’Argentina, paese in cui notoriamente si consumano grandi quantità di carne, dice “sì” al vegan monday nella sede del governo, per ridurre l’impatto ambientale degli allevamenti. A promuovere il cambiamento lo stesso presidente argentino, Mauricio Macri, che ha annunciato l’impegno di servire esclusivamente piatti a base vegetale ogni lunedì alla Casa Rosada, l’equivalente della Casa Bianca negli Stati Uniti.
Gli oltre 550 dipendenti della sede centrale del governo, dunque, escluderanno la carne e i prodotti di derivazione animale dalla propria dieta una volta a settimana, sia per una questione ambientale ma anche per avviare un dibattito sulle questioni sanitarie che circondano l’elevato consumo di carne da parte dei cittadini argentini. “L’unica cosa che ci difenderà da una dieta non salutare saranno i cambiamenti del modo cui mangiamo”, ha dichiarato il segretario generale dell’Argentina Fernando de Andreis. “Lo scopo è quello di innescare un dibattito sul cibo, sulla nostra salute e cominciare a cambiare la nostra dieta”.
Alimentazione vegana, quando il cambiamento viene “dall’alto”
La decisione portata avanti alla Casa Rosada ricorda da vicino quella della Germania, che ha istituito menu vegani agli eventi ufficiali, ma anche quella della Danimarca, dove i politici mangeranno vegano per 22 giorni, spostando l’attenzione sui cambiamenti climatici. Anche il Portogallo ha di recente stabilito l’obbligo per legge di servire almeno un piatto vegano nelle mense pubbliche e sono tante le iniziative sempre più vegan-friendly in Europa e non solo. Il nostro paese, invece, arranca: fatta eccezione per qualche iniziativa isolata come quella di Torino, dove la giunta del sindaco Chiara Appendino promuove una dieta a base vegetale, nessun accenno alla questione da parte dei politici del Bel Paese. A conferma di questo, gli italiani consumano in media 200 g di carne al giorno, ben oltre i 500 g settimanali consigliati dall’AICR per la prevenzione dei tumori.
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