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Antibiotico resistenza, Piano Nazionale ancora sospeso, appello alla Lorenzin

Venti associazioni italiane scrivono al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per esprimere preoccupazione per il Piano Nazionale contro l’antibiotico resistenza. Così come indicato dall’OMS e dal Consiglio dell’UE, il Piano Nazionale contro l’antibiotico resistenza deve essere redatto con il coinvolgimento della società civile, ma in Italia la questione è ancora in sospeso.

Ad oggi, infatti, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin non ha ancora reso noti i contenuti del Piano Nazionale. Già lo scorso novembre le stesse associazioni – tra le quali figurano Legambiente, WWF Italia, CIWF Italia e Slow Food – avevano inviato al Ministro una richiesta per conoscerne i contenuti e aprire un confronto sulle strategie per fronteggiare questa emergenza nel nostro Paese, ma senza ottenere risposta. Oggi arriva un secondo appello, che esprime ulteriore timore per questa situazione apparentemente fuori controllo.

Antibiotico resistenza: cos’è e perché preoccupa

Foto: CIWF Italia

L’antibiotico resistenza è una grave emergenza sanitaria, un fenomeno per il quale un batterio risulta resistente all’attività di un farmaco antimicrobico. Ciò è dovuto soprattutto all’uso improprio degli antibiotici negli allevamenti intensivi, che vengono somministrati di prassi agli animali al fine di farli vivere in piccoli spazi senza ammalarsi. Il rischio per la nostra salute è grande, non tanto perché gli antibiotici utilizzati sugli animali siano pericolosi per l’uomo, ma piuttosto per una serie di fatti concatenati: consumando frequentemente carne trattata con dei farmaci, infatti, il nostro organismo tende ad abituarsi ad essi; il rischio è che questi diventino inefficaci per curare le infezioni qualora si presentino.

“L’Italia, nel novero dei Paesi UE, è il terzo più grande utilizzatore di antibiotici negli allevamenti – si legge nella lettera indirizzata al Ministro Lorenzin – e i dati sono allarmanti: il 71% degli antibiotici venduti in Italia vede come destinatari gli animali negli allevamenti intensivi”.

Essendo questa una questione complessa e importante, la stessa OMS ha realizzato un Piano di Azione Globale che prevede per ogni Paese la redazione e l’implementazione di un proprio Piano Nazionale per fronteggiare l’emergenza. Eppure, nonostante il Ministro Lorenzin da mesi annunci l’imminente approvazione del Piano Nazionale in Italia, ad oggi nessuna associazione rappresentante della società civile è stata invitata ad un confronto sui suoi contenuti.

Nell’immagine, un estratto della lettera al Ministro Lorenzin 

“È indubbio – continuano – che trasparenza, dialogo e partecipazione siano principi essenziali per una rinnovata Unione europea e che, per essere forti, debbano essere praticati e promossi a livello nazionale dalle Istituzioni dei Paesi membri. Per questo le scriventi Associazioni rinnovano la richiesta di incontro per conoscere il Piano d’azione fin qui elaborato ed avere una proficua discussione prima della sua approvazione. Confidiamo in un Suo pronto riscontro, vista l’urgente necessità di giungere all’approvazione di un Piano nazionale efficace e largamente condiviso.”

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