Vegolosi

Amadori lancia linea di prodotti vegetali: “Siamo i leader delle proteine bianche, rosa e verdi”

“Ama, Vivi e Gusta” è il nome della linea di prodotti 100% vegetali che è stata presentata dall’azienda Amadori a Milano, oggi 26 maggio 2022. A mostrare i prodotti e il loro utilizzo era presente lo chef Simone Rugiati.

Quali sono i nuovi prodotti

Amadori, azienda italiana fondata nel 1969 e una delle maggiori aziende Italiane del settore della produzione e lavorazione della carne, in particolare nel comparto avicolo, ha deciso di muovere un passo verso le proteine vegetali. Burger, nuggets e cotoletta vegetali saranno realizzate, come riportano alcuni articoli apparsi sulla stampa italiana, con proteine dei piselli. Una scelta, quella si allontanarsi dalla soia che punta a coinvolgere anche chi è intollerante a questo legume. Valentina Fioretti, marketing brand manager dell’azienda, ha dichiarato: “È un grande passo per l’azienda, una vera evoluzione del nostro business”.

2020: patteggiamento per maltrattamento degli animali

Amadori non è la prima azienda in Italia specializzata in produzione di carne e derivati che ha deciso di diversificare la propria produzione aprendo anche una linea 100% vegetale (un esempio fu Felsineo, leader della mortadella che attualmente possiede la linea Felsineo Veg, che basa le sue produzioni sull’acquisizione dell’azienda e del marchio Mopur Vegetal Foods).
Il Gruppo Amadori è stato al centro di una inchiesta prima giornalistica e poi giudiziaria per maltrattamenti animali. Come spiega l’associazione animalista Essere Animali, nel 2016 un loro team investigativo accompagnò la giornalista di Report Sabrina Giannini all’interno di un allevamento gestito da una società controllata al 100% da Amadori. “Gli animali vivevano rinchiusi in gabbie strettissime, all’interno di un capannone in condizioni igieniche raccapriccianti, impossibilitati a muoversi al punto che non riuscivano nemmeno a liberarsi dai numerosi topi che camminavano sopra il loro corpo. Il lavoro del nostro team investigativo si estese anche ad alcuni allevamenti di polli della società controllata da Amadori. Le telecamere nascoste filmarono operatori del carico mente urinavano all’interno degli allevamenti, dove dovrebbero invece essere adottate severe misure di biosicurezza”.

Nel febbraio del 2020 l’associazione Essere Animali comunicò sul suo sito l’esito dell’investigazione: “Dopo la messa in onda del servizio, ENPA presentò un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Forlì, a cui è seguita una lunga fase di indagini. Gli indagati, che hanno scelto di patteggiare, sono il rappresentante legale di una società controllata al 100% da Amadori, condannato per il reato di uccisione e maltrattamento di animali (art. 544 bis e ter c.p.) a 3 mesi di reclusione (pena sospesa) e a una multa di 22.500 euro e il custode e responsabile dell’allevamento, condannato per il reato di abbandono di animali (art. 727c.p.) a un’ammenda di 1.600 euro”.

Le aziende credono nel “verde”?

Le richieste di prodotti più sostenibili e di alternative alla carne ci sono e una prova concreta ne sono gli spazi che nei negozi e nei supermercati vengono dedicati alle alternative vegetali. Le aziende diversificano l’offerta, approdano in settori che dimostrano crescite interessanti e sulle quali altri competitor hanno già messo le mani. La richiesta crea l’offerta, o meglio prova a crearla per poi decidere se rimanere nella partita o meno. Non si tratta affatto, quindi, di una “svolta” veg, bensì di una ovvia e anche comprensibile scelta di mercato.

La nuova linea in un’immagine tratta dal sito Alimentando.info

Che ne pensano “i vegani”

Il dibattito su questo tipo di scelte da parte delle grandi aziende si apre sempre su due fronti: da una parte chi sostiene che questi nuovi prodotti siano una buona notizie perché allargano l’offerta, mostrano che il cambiamento nei gusti del pubblico è in atto e mettono nelle condizioni i consumatori non vegani di poter provare qualcosa di diverso, magari trovando più facile un’eventuale transizione verso l’alimentazione 100% vegetale.

Dall’altra parte c’è chi sostiene che si tratta di un pessimo segnale, una sorta di “domesticazione” del messaggio e della filosofia vegana che non ha affatto come obiettivo quello di avere più prodotti sugli scaffali, bensì mira ad un mondo in cui 80 miliardi di animali all’anno non vengano allevati in condizioni contro la loro etologia e poi uccisi per diventare cibo. L’obiettivo dovrebbe essere azzerare la domanda, fare educazione culturale sulla scelta vegan e premiare i produttori che da sempre scelgono eticamente le loro attività o che partono da zero cercando di utilizzare solo materie prime vegetali.

Esiste anche una terza posizione, che spesso interseca le prime due, ossia quella di chi sostiene di non voler affatto mangiare prodotti che ricordino la carne in nessun modo, riscontrando in questo consumo un’incoerenza da evitare a tutti i costi.

Questi prodotti non sono pensati per vegani

Se i burger di Amadori sono 100% vegetali non hanno affatto come target le persone che hanno scelto un’alimentazione vegana (così come Beyond Meat o Impossible Foods o Nestlé): si tratta di una fetta di mercato troppo piccola e non significativa dal punto di vista dei grandi numeri (almeno per il momento). L’obiettivo è diverso come ricordano bene anche le parole degli stessi rappresentanti di Amadori in un comunicato citato da Corriere della Sera: “Il 92% del target target consuma regolarmente carne, confermando l’interesse per un regime alimentare vario e bilanciato in cui le proteine, provenienti da più fonti, hanno un ruolo centrale, coerente con un approccio salutistico e green che orienta in maniera sempre maggiore lo stile di vita”. È chiaro che anche i vegani, però, troveranno questi nuovi pack nei supermercati e potranno scegliere poi se consumarli o meno in base al loro approccio alla propria scelta.