Una carriola piena di conigli morti all’esterno di un grande capannone, una montagna di escrementi all’interno e tutto intorno alle gabbie, l’aria irrespirabile: così è apparsa la scena al team investigativo di Essere Animali durante un’incursione in un grande allevamento di conigli di Forlì.
Il servizio, trasmesso anche dal programma Piazzapulita di La7, evidenzia una condizione igienico-sanitaria agghiacciante all’interno del capannone e uno stato di sofferenza gravissimo dei conigli imprigionati. E’ scattata immediatamente la denuncia, alla Procura della Repubblica di Forlì, per presunto maltrattamento di animali, reato previsto e punito dall’art. 544-ter del codice penale dove si legge che: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”.
“E’ incredibile che gli organismi predisposti al controllo non abbiano rilevato prima una situazione di simile degrado – commenta l’associazione. “Come si vede dalle immagini vi sono conigli morti all’interno delle gabbie, dove sono stipati anche fino a 3 animali, in uno spazio di 40x40x30 cm. Non riescono quasi a girarsi su stessi, molti presentano ferite e vistose infezioni alle orecchie e i farmaci sono conservati alla rinfusa in uno sgabuzzino sudicio”. Immagini non molto diverse, purtroppo, da quelle degli allevamenti di polli, maiali o bovini che abbiamo più volte avuto modo di vedere nelle investigazioni di molte associazioni.
Secondo una stima Fao del 2009, ogni anno vengono macellati nel mondo 1.242.914.000 conigli. L’Italia ne produce il 6,9% su base mondiale e il 25,5% a livello europeo, superando Spagna e Francia. Le aziende agricole italiane che praticano l’allevamento sono circa 10.000 secondo l’Istat con un netto monopolio delle regioni del nord.
Serena Porchera