Fare una passeggiata sulle lunghe spiagge di Cape Town per vedere da vicino i pinguini nel loro ambiente naturale, in tarda primavera quando è possibile incontrare i pulcini appena nati, o in autunno, al momento della muta. E poi sorseggiare un tè con i volontari della Ong locale che si occupa di preservarne l’habitat per farsi raccontare come si svolge il loro lavoro quotidiano. O scoprire una Parigi inedita, quella dei parchi cittadini meno noti e dei boschi nei dintorni della città, in compagnia di “adorabili cagnolini parigini”. E, ancora, trascorrere mezza giornata in un santuario che, a Siviglia, accoglie asini e muli che hanno subito un trauma, partecipando alle sedute di allenamento tenute dagli esperti che si occupano della loro riabilitazione. Queste sono solamente alcune delle “esperienze” che Airbnb ha lanciato in questi giorni inaugurando la nuova sezione delle offerte dedicate espressamente agli animali. Un ricchissimo carnet di proposte studiato per “incontrare gli animali e gli esperti che si prendono cura di loro e scoprire più di 300 specie con l’aiuto di biologi, ambientalisti e altri amanti degli animali”.
Gli animali nelle “esperienze” Airbnb
“La vita è più bella con gli animali e ora possiamo incontrarli anche grazie a host del posto che si prendono cura del loro benessere”, spiega la piattaforma di home-sharing presentando quello che definisce “un nuovo standard per il turismo con gli animali”. La nuova sezione delle esperienze Airbnb punta, infatti, almeno nelle intenzioni, a offrire occasioni di “interazioni responsabili” con gli animali. Per entrare a fare parte dell’offerta della piattaforma, le esperienze devono rispettare una serie di linee guida sul benessere animale, messe a punto in collaborazione con l’organizzazione internazionale World Animal Protection. Per esempio, gli host Airbnb devono impegnarsi perché le esperienze garantiscano lo standard massimo di qualità della vita degli animali, che nei santuari questi ultimi non vengano usati per circhi o spettacoli di alcun genere o, ancora, che con gli animali selvatici il contatto avvenga solamente mediato da organizzazioni accreditate che si occupano del loro benessere.
Per quanto riguarda gli animali da allevamento, le esperienze non sono negate (e infatti ce ne sono alcune che propongono, per esempio, la mungitura del latte per poi fare il formaggio piuttosto che l’osservazione dell’attività di un’apicoltura), ma anche in questo caso è prevista una regolamentazione, seppure generica, da rispettare per tutelare la salute e il benessere degli animali coinvolti. Sono vietate esperienze che prevedono interazioni dirette con elefanti e grandi felini e tutti i tipi di spettacoli con gli animali, mentre gli host possono proporre attività in zoo e acquari, ma solo se con accreditamento dell’Associazione degli zoo e degli acquari (AZA) e dell’Associazione mondiale degli zoo e degli acquari (WAZA). “Riteniamo che tutti gli animali debbano essere rispettati per il loro valore intrinseco e il ruolo nell’ecosistema globale, quindi – si legge nel regolamento che illustra le linee guida – le esperienze che violano queste linee guida o che altrimenti minacciano il benessere o la conservazione degli animali verranno rimosse”.
Turismo responsabile
Molte sono già le proposte offerte dagli host di Airbnb che coinvolgono chi vive e lavoro al fianco degli animali come biologi, ambientalisti e agricoltori. In un’ottica di turismo responsabile, la nuova sezione della piattaforma punta, infatti, a sostenere chi lavora per la promozione del benessere animale, anche devolvendo le proprie royalties sull’esperienza, in alcuni casi, a favore delle ong e delle associazioni host. “Osserva”, “Gioca” e “Ama” sono, al momento, le categorie all’interno delle quali le esperienze sono suddivise, articolate anche per spazi in “Farm”, “Città”, “Aria” e “Acqua”. Oltre 300, dagli “alpaca alle zebre”, le specie con le quali, a oggi, è possibile entrare in contatto grazie alle esperienze di Airbnb in tutto il mondo, Italia compresa.