Se i nostri “amici pelosi” stanno poco bene, noi siamo i primi a soffrire con loro. A volte basta una visita dal veterinario per risolvere il problema, ma ci sono casi in cui, ancora prima di correre dal medico, i nostri amici a quattro zampe necessitano di un intervento immediato e corretto, che molto spesso può salvargli la vita. Grazie al manuale “Pronto soccorso per cane e gatto”, scritto dalla dottoressa Michela Pettorali, laureata in Medicina Veterinaria, scopriamo insieme come riconoscere le principali urgenze e prestare correttamente le prime cure ai nostri animali domestici prima della visita dal veterinario.
Arresto cardiaco
L’arresto cardiaco (noto anche come attacco di cuore) è una condizione clinica che si manifesta improvvisamente e che comporta l’arresto dei battiti cardiaci, impedendo l’afflusso di sangue e ossigeno agli organi vitali e al cervello.
Come riconoscerlo
Nel cane e nel gatto colpiti da arresto cardiaco la respirazione diventa improvvisamente affannosa e talvolta può anche interrompersi per qualche minuto. Le pupille sono dilatate, le mucose risultano cianotiche e l’animale non risponde agli stimoli, oltre a risultare in un grave stato di ipotermia. Anche una tosse persistente potrebbe essere sintomo di un problema cardiaco.
Cosa fare
Quando accade, è necessario agire immediatamente perché sono sufficienti 3-4 minuti di assenza di ossigeno per procurare gravi danni al cervello. In caso di cani di taglia media e grande distendiamo l’animale sul lato destro e inginocchiamoci di fronte a lui; posizioniamo gli arti anteriori del cane perpendicolari al corpo e poniamo le mani, una sull’altra, sul suo torace a livello del cuore. A questo punto comprimiamo ritmicamente il torace con una pressione moderata, per un conteggio di 2 e rilasciando per 1 secondo, 80-100 volte al minuto. Nei cani di taglia piccola si posizionano le mani su ogni emitorace dell’animale, più in basso del suo gomito, comprimendolo tra le mani ritmicamente per un conteggio di 2 e con un rilascio di 1, almeno 120 volte al minuto. Nei gatti, nei cuccioli e nelle razze toy si procede come nei cani di razza piccola, ma l’operazione deve essere compiuta con due dita.
È necessario verificare periodicamente il polso dell’animale palpando l’arteria femorale durante le operazioni di massaggio, che deve essere accompagnato anche da una manovra di respirazione artificiale. Se il cuore ricomincia a battere senza che la respirazione riprenda, cessiamo il massaggio e continuiamo la respirazione artificiale finché l’animale non respira autonomamente. A questo punto rechiamoci immediatamente dal veterinario.
Arresto respiratorio
Si verifica quando il cuore dell’animale continua a battere, ma non è presente respirazione autonoma. In questo caso bisogna liberare le vie respiratorie e praticare la respirazione artificiale.
Cosa fare
Posizioniamo l’animale sul fianco, tirandogli fuori la lingua e mettendola di lato con cautela, perché l’animale potrebbe mordere per riflesso. Se non ci sono movimenti toracici o rumori respiratori, dopo aver verificato che le vie respiratorie non siano ostruite (per esempio da vomito, saliva o corpi estranei) iniziamo la manovra di respirazione artificiale. Chiudiamo la bocca dell’animale e circondiamo il muso con le mani; nel caso di un gatto o di un cane molto piccolo, l’operazione dovrà essere svolta con due dita. Appoggiamo la bocca sulla sua e infondiamogli aria nelle narici 3 volte, verificando che arrivi nei polmoni. Se c’è escursione toracica ripetiamo l’operazione 15-20 volte al minuto, controllando regolarmente che ci sia battito cardiaco e se l’animale riprenda a respirare autonomamente. Se l’animale non riprende a respirare entro pochi minuti, continuiamo a praticare la respirazione artificiale fino a un tempo massimo 20 minuti, mentre lo trasportiamo dal veterinario.
Soffocamento
Provocato dalla presenza di un corpo estraneo nella trachea o dalla compressione della stessa, il soffocamento è una condizione molto pericolosa perché in pochi minuti può causare arresto respiratorio, seguito da arresto cardiaco e morte.
Come riconoscerlo
Normalmente un animale che abbia ingerito nelle vie respiratorie un osso, un piccolo gioco o un pezzo di cibo tossisce insistentemente e ha gravi difficoltà a respirare. Si sentono rumori inspiratori forti e le mucose possono diventare bluastre per carenza di ossigeno ai tessuti.
Cosa fare
Se l’animale è cosciente, calmiamolo e lasciamolo tossire se tenta di espellere qualcosa. Se l’animale lo permette, ispezioniamo la bocca fino alla base della lingua, per verificare la presenza di corpi estranei; se presenti proviamo a estrarli con le dita con cautela, senza tirare troppo per non spaventare l’animale. Se l’animale è incosciente, tiriamogli la lingua fuori dalla bocca, posizionandola a lato; verifichiamo che respiri, se non lo fa pratichiamo la manovra di respirazione artificiale. Se non c’è escursione toracica pratichiamo la manovra di Heimlich: se il cane è di taglia grande, stendiamolo di lato, mettiamogli una mano sull’addome, nella parte inferiore della gabbia toracica e applichiamo 5 spinte addominali. Se non funziona, mettiamo il cane sulla schiena e mettiamo una mano al centro dell’addome, dando con il palmo 5 spinte addominali verso l’alto. Se abbiamo un gatto o un cane di media o piccola taglia, cingiamo l’animale con entrambe le braccia, appoggiando la sua testa e la parte superiore della schiena contro le nostre gambe. Facciamo un pugno con una mano: pratichiamo 5 spinte addominali verso l’alto con fermezza. Una volta che il corpo estraneo sia stato espulso, pratichiamo la respirazione artificiale e trasportiamo l’animale dal veterinario.
Ferite da morso
Frequenti soprattutto nei cani e nei gatti maschi che se non sterilizzati possono dare vita a combattimenti per il territorio, talvolta possono essere anche molto gravi.
Cosa fare
Rasiamo la parte interessata, disinfettando la ferita. Portiamo quindi l’animale dal veterinario, l’unica persona in grado di valutare l’entità della ferita e le cure necessarie per la sua guarigione.
Fratture
Un incidente stradale, una caduta dall’alto o una malattia ossea possono essere tra le cause più frequenti di fratture.
Come riconoscerle
L’animale manifesta dolore, vocalizza e, nel caso di frattura di un arto, non appoggia a terra la zampa interessata.
Cosa fare
Manipoliamo con cautela l’animale e, se necessario, non manipoliamolo affatto lasciando che trovi da sé una posizione comoda che non gli rechi dolore. Portiamolo il prima possibile dal veterinario, evitando il “fai da te”: no a bendaggi o steccature fatti in casa, a meno che non si tratti di una frattura esposta. Se la frattura è esposta e fuoriescono monconi di osso dalla cute, invece, è necessario bloccare l’emorragia con una fasciatura stretta prima di recarsi dal veterinario.
Emorragie
Si tratta della copiosa fuoriuscita di sangue dai tessuti; causate di solito da traumatismi, possono essere esterne – e quindi ben visibili – o interne, quindi non immediatamente individuabili.
Come riconoscerle
L’emorragia causa uno stato di shock; la diminuzione del flusso di sangue comporta un rallentamento dei battiti cardiaci e, se non immediatamente arrestata, un’emorragia può provocare la morte per dissanguamento.
Cosa fare
In caso di emorragia esterna, fermiamo il sanguinamento praticando emostasi con garze o bendaggi; in mancanza di questi, usiamo ciò che abbiamo a disposizione nell’immediato, perché in caso di emorragia è importante agire prontamente. Se siamo di fronte a epistassi (sanguinamento dal naso), calmiamo l’animale e applichiamo del ghiaccio. In ogni caso, l’animale deve essere trasportato immediatamente dal veterinario.
Dilatazione/torsione gastrica
Patologia che colpisce soprattutto i cani di taglia grande, causa un aumento del volume dello stomaco e una rotazione dello stesso sul suo asse. Le cause sono sconosciute, ma gli studiosi ritengono che una delle più accreditate sia l’ingestione troppo rapida degli alimenti accompagnata da esercizio fisico subito dopo il pasto.
Come riconoscerla
I sintomi principali di questa condizione acuta sono conati di vomito improduttivi, addome dilatato, salivazione abbondante e difficoltà respiratoria.
Cosa fare
Nella maggior parte dei casi è necessaria una terapia chirurgica immediata. Al manifestarsi dei sintomi sopra indicati, quindi, verifichiamo i parametri vitali (respirazione e battito cardiaco) e portiamo il cane immediatamente dal veterinario.
“Pronto soccorso per cane e gatto” M.Pettorali Edizioni Sonda
Dieta veg per cani e gatti: “Si può fare” parola di veterinario