Vegolosi

Adidas veganizza alcune delle sue scarpe iconiche: “Qualcuno deve pur fare il primo passo”

Le Superstar, le Continental 80, le Sleek e le Samba, con il claim “Our icons go vegan” (“Le nostre icone diventano vegane”, ndr), l’azienda tedesca Adidas ha lanciato sul mercato quattro nuove versioni delle sue classiche sneakers ma in versione completamente priva di qualsiasi materiale di origine animale.

Dal 9 giugno scorso, come riporta Vegconomist, le nuove sneakers sono in vendita negli store e online sul sito dell’azienda, ognuna marchiata con un timbro ad impressione nella zona del tallone che “certifica” che quella scarpa è la versione vegana del modello base. Identici i prezzi fra le versioni green e quelle classiche che non sono certamente state eliminate dal catalogo.

La versione vegan del modello “Samba”

Secondo l’azienda con sede a Herzogenaurach, in Baviera e nata nel 1949, l’obiettivo è quello di rispondere alle sempre maggiori richieste da parte dei consumatori di prodotti sostenibili; il sito di Adidas afferma che “tutti i materiali utilizzati in questi prodotti, incluse le colle e i colori, sono privi di ingredienti animali”.

La collaborazione con Stella McCartney

Senza dubbio la realizzazione delle versioni vegan delle famose San Smith con la stilista vegan Stella McCartney, deve aver avuto un ruolo in questo nuovo progetto di Adidas: forse un banco di prova, un test per comprendere la reazione del pubblico di fronte ad un prodotto nuovo e con caratteristiche diverse.

Il modello Superstar con il bollino “vegan” sul tallone

I materiali: con cosa sono fatte le scarpe Adidas vegane?

Gomma (parte della quale riciclata), poliuretano, cotone: questi sono gli “ingredienti” principali delle versioni vegan delle sneakers Adidas, ma fra questi c’è anche una combinazione fra alghe e l’EVA (l’etilene vinil acetato, una particolare schiuma fatta di etilene e acetato di vinile che garantisce un elevato livello di elasticità e flessibilità). Secondo l’azienda le alghe sono ottenute dalla “depurazione di almeno 30 litri di acqua di lago inquinata”. Le alghe vengono raccolte da bacini e corsi d’acqua inquinati a rischio di sovraccarico algale.