Chiamatelo frumento orientale o khorasan, ma certamente non kamut. Si, perchè KAMUT® è semplicemente un marchio registrato di proprietà dell’azienda americana Kamut, fondata nel Montana da Bob Quinn, dottore in patologia vegetale. KAMUT® è il nome di una particolare varietà di grano della sottospecie Triticum turgidum ssp. turanicum, mai ibridata né incrociata, garantita da agricoltura biologica, prodotta dall’azienda stessa. Il khorasan può essere coltivato liberamente da chiunque e dovunque, ma solo il consorzio di agricoltori che fa capo all’azienda americana proprietaria del marchio registrato può usare la denominazione KAMUT® garantendo così determinati standard qualitativi e l’assenza di ibridazioni.
Proprietà del khorasan
Il KAMUT® è ricco vitamina B1, B2, B3, B6, magnesio, fosforo, potassio, ferro, zinco, selenio e manganese. L’unico grande assente è il calcio. Resta comunque un alimento dall’alto potenziale energetico. Il khorasan, come ogni tipo di frumento, contiene glutine, pertanto non è adatto a chi soffre di celiachia; anzi ne contiene in misura superiore a quella dei grani teneri.
Come usarlo
Il grano khorasan, in cucina, si presta a diversi utilizzi. Il mercato, infatti, offre diversi prodotti: pane, pasta, cereali, snack, pasticceria, crackers, birra e caffè. Può essere anche mangiato in chicchi cotti al vapore da utilizzare in insalate e zuppe per un piatto ricco e saziante.
Curiosità
Per risalire alle origini di questo cereale non abbiamo bisogno di scomodare le tombe dei faraoni. La leggenda del “grano del faraone” è solo il frutto di un’invenzione commerciale: la parola Kamut deriva dal relativo ideogramma geroglifico che significa “grano” o “anima della terra”. Il khorasan, in realtà, è originario della fascia compresa tra l’Anatolia e l’Altopiano, e il nome di una regione dell’Iran. Una varietà di khorasan, la saragolla, viene coltivata anche in Italia tra la Lucania e l’Abruzzo
Per i Vegolosi una delle ricette consigliate: Kamut con noci e prezzemolo