Alle nostre latitudini bisogna cercarlo molto bene, in India e Pakistan è uno degli ingredienti più tradizionali: parliamo del Kala Namak, il “sale nero indiano”, famoso anche come “sale dei vegani“. È un minerale tipico indiano da cui si ricava un ingrediente con un sapore sulfureo decisamente caratteristico, simile più a quello di un uovo sodo che al sale per come siamo abituati a conoscerlo: per questo, proprio per dare un leggero sapore di uovo, viene usato come condimento nei cibi tipici dell’alimentazione vegana. Le sue proprietà sono ancora in via di scoperta, ma i medici ayurvedici e i naturopati indiani son convinti dei tantissimi benefici che il “sale allo zolfo” avrebbe per il corpo.
Per centinaia di anni nei paesi asiatici della zona dell’Himalaya è stato usato come condimento. In origine veniva ottenuto dalle miniere vulcaniche naturali dell’India del Nord o dai laghi salati presenti in abbondanza tra India e Nepal. Il caratteristico cristallo di colore scuro nasceva dall’unione tra vari elementi: sale, calore, carbone e materiale vegetale. È costituito principalmente da cloruro di sodio – componente principale del sale da tavola, che infatti dà il gusto salato – ma anche da impurità come solfati, solfuri (che danno l’odore e il colore), ferro e magnesio. Spesso, però, viene messo in vendita dopo una produzione sintetica.
Proprietà
La medicina ayurvedica indiana lo consiglia per aiutare a risolvere problemi legati all’apparato digerente come stipsi, indigestione, bruciore di stomaco, gonfiore addominale. Ha proprietà lassative e viene utilizzato anche nella produzione di dentifrici, in combinazione con altri ingredienti vegetali. Inoltre, viene inserito nelle diete di chi segue un regime alimentare a basso contenuto di sodio a causa dell’ipertensione, ma ovviamente il suo utilizzo deve essere indicato da un medico.
Dove si compra
Dalle nostre parti, i negozi che vendono il Kala Namak sono pochissimi, pertanto consigliamo di acquistarlo negli store online che invece “abbattono” ogni confine geografico.
La foto è tratta dal sito zeekhanakhazana.com.