Curiosità
Il colore violaceo di queste carote è dovuto alla presenza degli antociani, le sostanze chimiche responsabili della colorazione anche di altri ortaggi come il cavolo rosso, i mirtilli e le more. Secondo gli studiosi di botanica, le origini orientali delle carote nere sono antichissime e risalirebbero addirittura al 3000 a.c.. L’ortaggio sarebbe arrivato in Europa con gli Arabi solamente alla fine del Medioevo, insieme a un altro tipo di carote di colore giallo. Molto prima, dunque, dell’avvento nel XVII secolo delle comuni carote arancioni, derivate probabilmente da una selezione genetica delle carote gialle. Proprio queste ultime avevano preso a poco a poco il sopravvento sulle carote nere, più difficili da usare in cucina proprio per quel colore scuro che con la cottura in brodo finiva per tingere qualunque altro alimento.
Molto usate dalle cucine orientali come quella indiana e cinese, le carote viola possono essere preparate e consumate come le normali carote arancioni, in insalata, cotte al vapore o per preparare vellutate e centrifugati dall’originale colore scuro. Il colorante estratto dalle carote viola è molto usato dall’industria alimentare, ad esempio per colorare gli yogurt alla frutta. Provatelo con la ricetta dell’hummus di carote viole che vedete qui!
Proprietà
Le carote nere hanno le medesime proprietà delle carote arancioni: sono ricche di sali minerali, vitamine e betacarotene. Gli antociani responsabili del loro colore scuro svolgono, inoltre, un’importante funzione antiossidante, utile a combattere i radicali liberi e l’invecchiamento dei tessuti, e coadiuvano la microcircolazione sanguigna.