Arizona – Alcuni carcerati di Phoenix dovranno dire addio a carne e pesce. Dietro la decisione della direzione del carcere nessun principio animalista, ambientalista o salutista, bensì una semplice questione economica, di bilancio per la precisione. Il risparmio, calcolato dai dirigenti, si aggirerà intorno ai 100mila dollari, solo sostituendo le proteine della carne con quelle della soia, che potrebbero essere reinvestiti in attivitá di assistenza e di reintegro per i detenuti.
L’idea è nata dalla mente dello sceriffo della contea, Joe Arpaio, che ha proposto il cambio di dieta per circa 8 istituti di pena della contea. Visto il menù Arapaio ha dichiarato: “Mi sembra delizioso, alcuni piatti sembrano spezzatino, anzi mi è venuta fame”.
Ovviamente il nuovo menù vegetariano non ha entusiasmato i detenuti che hanno subito rinominato la zuppa di soia, fagiolini, peperoni e verdure, “slop!, che significa brodaglia, sbobba. La questione alimentazione nelle carceri non è nuova anche in Italia: qualche settimana fa ha fatto discutere la richiesta da parte di un detenuto di Novara di poter ricevere un menù vegetariano durante la sua detenzione, dopo la sua conversione al buddhismo, e di aver trovato, per tutta risposta, del pesce nel piatto.