La pasta è vegana? Potremmo dire di sì con quasi assoluta certezza, trattandosi di un alimento a base di semola o farina di vario tipo. Può accadere, però, che la pasta gluten-free contenga degli additivi alimentari non adatti a una dieta vegetariana e vegana; vediamo insieme quali sono.
I mono e digliceridi degli acidi grassi
Noti con la sigla E471, ma spesso anche riportati in etichetta con la dicitura “mono e digliceridi degli acidi grassi”, questi lipidi trovano largo impiego nell’industria alimentare come emulsionanti – grazie alla loro capacità di legare parte acquosa e oleosa – ma anche come stabilizzanti, agenti di rivestimento o come supporto per altri additivi. Ed è proprio in qualità di stabilizzanti che questi lipidi vengono utilizzati nella produzione della pasta senza glutine. Il problema di questi additivi è che possono essere sia di origine vegetale, ricavati da olii di scarsa qualità come palma e cocco, ma anche di origine animale, ottenuti dalla lavorazione di scarti di macellazione. Solo l’azienda che li utilizza è in grado di fornire chiarimenti riguardo alla loro provenienza e, a meno che non sia esplicitamente dichiarato in etichetta, la sigla E471 si riferisce sempre ad additivi di origine animale.
Un discorso a parte, naturalmente, deve essere fatto per la pasta fresca: a meno che non sia dichiarato in etichetta, questa tipologia di pasta contiene per sua natura uova e non è quindi adatta a chi segua una dieta vegana. Detto questo, è bene comunque sapere – come riporta Coldiretti – che nella pasta fresca è ammesso l’uso di additivi di vario genere, riportati con le sigle E201, E202 ed E203 (conservanti), tutti adatti ai vegani.
Va ricordato, infine, che la pasta che acquistiamo potrebbe contenere miglioratori (come l’ L-cisteina) non riportati in etichetta, dal momento che vengono utilizzati numerosi additivi anche nelle farine; che siano vegan o meno, gli additivi alimentari non sono quasi mai benefici per la nostra salute, ma evitarli è abbastanza semplice. Nel caso della pasta, potrebbe essere sufficiente optare per marchi di qualità, che quasi sicuramente utilizzeranno buone farine che quindi non necessitano di additivi e miglioratori. Ma è anche possibile “mettere le mani in pasta” direttamente a casa, preparando in autonomia della pasta fresca vegan partendo magari anche da farine autoprodotte: provate i nostri ravioli vegani di zucca e seitan oppure la nostra guida per le basi vegane, non ve ne pentirete!