I primi acciacchi, i grandi cambiamenti familiari ed emotivi, la menopausa. Alla soglia dei 50 anni sono molte le trasformazioni che ci si trova a vivere. Può l’alimentazione vegana costituire un valido aiuto per affrontare al meglio tutto ciò? La risposta è affermativa e si trova ben spiegata in “Il Piatto Veg 50+”, l’ultimo libro di Luciana Baroni edito da Edizioni Sonda. Il medico chirurgo, specialista in neurologia e geriatria, presidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana passa in rassegna tutto ciò che c’è da sapere per pianificare una dieta vegana equilibrata per l’età matura che possa aiutare chi ha superato i 50 anni ad avere una marcia in più e a contrastare i naturali processi dell’invecchiamento. Molti però rimangono i pregiudizi da sfatare sulla caratteristiche della dieta vegana per gli anziani. A partire da quanto illustrato dalla dottoressa Baroni in “Il Piatto Veg 50+” ecco tutto ciò che è bene sapere per sfruttare al meglio gli effetti protettivi dall’alimentazione a base vegetale.
L’alimentazione vegana è particolarmente indicata anche dopo i 50 anni di età: VERO
Una dieta vegana equilibrata non solo non comporta alcun rischio in età avanzata, ma anzi può portare notevoli benefici in termini sia di prevenzione che di trattamento di alcune patologie. Numerosi sono gli studi infatti che dimostrano che le persone che seguono una dieta vegana risultano avere un rischio più basso di incorrere in malattie come il sovrappeso-obesità, il diabete, l’ipertensione, che a loro volta possono essere fattori di rischio per patalogie ancora più gravi quali le malattie cardiovascolari e la demenza, con risvolti positivi anche sulla longevità della vita.
La dieta vegana ideale per l’età anziana è “mangiare di tutto un po’”: FALSO
La dieta ideale dopo i 50 anni è piuttosto una dieta vegana low fat, ovvero a basso contenuto di grassi aggiunti ad eccezione di quelli che permettono di soddisfare le richieste di acidi grassi omega-3, da 1200 kcal in su, nella quale venga prestata attenzione nei confronti delle assunzioni di vitamina B12 e vitamina D.
Dopo i 50 anni è preferibile un’alimentazione a basso contenuto di grassi: VERO
Eliminare il più possibile i grassi dalla dieta permette di migliorare l’azione dell’insulina abbattendone i livelli circolanti nel sangue, livelli che, se elevati, provocano delle modificazioni nel funzionamento dell’organismo che predispongono alla malattia. Inoltre, con il progredire dell’età si riduce la richiesta di energia, ma non il fabbisogno di nutrienti (che in alcuni casi, come per la vitamina D e il calcio) può anche aumentare. Per questo è importante preferire un’alimentazione vegetale a basso contenuto (se non del tutto privo) di grassi aggiunti: il modo migliore per “liberare” calorie prive di nutrienti a favore di cibi nutrizionalmente più ricchi. Per questo, le fonti consigliate di grassi sono quelle contenenti i grassi “buoni” omega 3: noci, semi di lino, semi chia e olio di lino.
Nell’alimentazione dell’anziano è importante ripartire i pasti: VERO
Dopo i 50 anni è consigliabile rispettare la ripartizione dei pasti in colazione mattutina, spuntino di metà mattina, pranzo, spuntino pomeridiano e cena: in questo modo si garantisce il soddisfacimento dei fabbisogni energetico-nutrizionali senza appesantire l’apparato digerente con pasti troppo abbondanti. Anche tenere basso il consumo di grassi aggiunti, inoltre, favorisce i processi digestivi.
Se si segue un’alimentazione vegana dopo i 50 anni non è necessario integrare la B12: FALSO
In generale, è importante ricordare che il rischio di carenza di vitamina B12 non riguarda solamente chi segue un’alimentazione vegetariana o vegana ma può interessare anche chi segue un’alimentazione di tipo onnivoro lì dove sussistano delle condizioni che ne ostacolano l’assorbimento. Ciò riguarda in modo particolare gli anziani nei quali è comune la “Food-cobalamin Malasorption”, cioè l’incapacità di liberare la proteina dai cibi che la contengono, che compromette lo stato della vitamina B12 anche in presenza di adeguate assunzioni dietetiche. Per questo è consigliabile assumere regolarmente fonti affidabili di B12. Secondo le linee guida americane tutti i soggetti sopra i 50 anni dovrebbero ricavare la vitamina B12 da una forma cristallina (ovvero da un integratore da fonte batterica), anche per evitare di ricorrere a cibi fortificati che spesso sono cibi trasformati a maggior contenuto di grassi aggiunti.
È importante bere tanta acqua: VERO
Introdurre abbondanti quantità di liquidi è buona norma a tutte le età. Nel caso degli anziani è particolarmente indicato perché gli anziani che bevono poco possono vedere più facilmente deteriorarsi la funzione dei reni, con un aumentato rischio di disidratazione, che compromette la funzione di organi e apparati, il metabolismo dei farmaci e può anche causare stati confusionali.
L’alimentazione vegana può essere un valido alleato per le donne per affrontare i grandi cambiamenti indotti dalla menopausa: VERO
La dieta è una componente essenziale di un sano stile di vita: l’alimentazione vegana permette di sfruttare al meglio gli effetti protettivi presenti nei cibi vegetarli. Inoltre, bisogna tenere presente che con la menopausa viene meno la protezione al sistema cardiocircolatorio offerta in età fertile dagli estrogeni. Ciò comporta una maggior esposizione alle malattie cardiocircolatorie, soprattutto quando sussistono condizioni quali l’obesità, l’ipertensione, l’eccessivo consumo di sale, alcol e fumo. Per questo, un corretto stile di vita che parta dalla tavola è fondamentale in un momento tanto delicato nella vita di una donna.
“Il Piatto Veg 50+”
di Luciana Baroni
Edizioni Sonda
Euro 16