I probiotici sono batteri amici molto utili al nostro organismo: regolano la digestione e tengono a bada gli elementi nocivi. Si trovano in alcuni alimenti e negli integratori, ma soprattutto negli yogurt. Ma probiotici vegan, esistono? Certo, ci sono quelli a base vegetale, ma è fondamentale leggere bene gli ingredienti sulle etichette perché spesso i probiotici vengono distrutti dal calore durante la fase di preparazione nelle lavorazioni industriali. Ci sono però alimenti molto ricchi naturalmente di probiotici: vediamo qui com’è possibile assumerli in una dieta a base vegetale.
Kimchi
Miso
Rimaniamo in Asia, ma ci spostiamo in Giappone: nella cucina locale uno degli ingredienti più diffusi – e poi divenuti più popolari all’estero – è il miso, il condimento derivato dai semi di soia a cui vengono aggiunti riso o cereali. Contiene grandi quantità di vitamina K, B6 e zinco, ma soprattutto è una fonte ricchissima di probiotici. E’ un ingrediente molto salato ed è sconsigliato a chi soffre di ipertensione ma fa molto bene alla flora intestinale.
Tempeh
Riprendiamo l’aereo e spostiamoci in Indonesia, dove è molto popolare il tempeh, un alimento fermentato ricavato dai semi di soia gialla. È noto come “carne di soia” ma è totalmente vegetale: ricchissimo di proteine di origine vegetale, oltre ai proboitici contiene zinco, calcio e ferro. Un’ottima ricetta? Noi vi suggeriamo lo spezzatino di tempeh con la ricetta del nostro chef.
Kombucha
Il tè fermentato assai diffuso in Cina è forse l’alimento che più di tutti contiene probiotici: con un gusto leggermente acidulo e frizzante, è ricco di batteri amici del nostro corpo. Si tratta di una bevanda a base di tè (meglio nero o verde) a cui viene aggiunta una coltura di fungo madre kombucha, chiamato anche SCOBY che può essere acquistato online. Questa bevanda non è semplice da preparare e richiede molti passaggi e cautele soprattutto legate all’uso del fungo. Il prodotto che si ottiene ha una storia antichissima: i cinesi intorno al 250 a.C lo chiamavano “Elisir di lunga vita eterna” ed è qui e in Giappone che questa bevanda viene consumata frequentemente così come in Russia ma solo a partire dalla fine dell’800. Scopri come prepararlo!
Kefir (d’acqua)
A proposito di bevande, ecco il kefir d’acqua: leggermente alcolica e frizzante, si ottiene dalla fermentazione dei grani di kefir. Come nel caso del kombucha, è fonte di una enorme quantità di batteri buoni. I grani di Kefir sono costituiti da un polisaccaride, il kefiran che ospita colonie di batteri e lieviti. La ricetta originale, nata nelle regioni del Caucaso, prevede come bevanda di partenza l’utilizzo di latte vaccino o di pecora, ma è possibile realizzare questo elisir probiotico anche partendo dal latte di soia o di riso, insieme a frutta e aromi. Si possono acquistare i granuli ma anche bevande già pronte anche a base di acqua e frutta.
Crauti
Se vengono preparati in maniera naturale, i crauti contengono grandi quantità di probiotici, insieme alle vitamine dei gruppi B e C. La pastorizzazione uccide buona parte dei “batteri amici”.