Un video ha messo sotto accusa il preparatore di cani per il cinema e la televisione, Claudio Mangini. Nelle immagini pubblicate sui social, si vede Magnini colpire violentemente con un calcio un cane lupo cecoslovacco.
“Ti pianto una lambrata che ti spacco le costole”: così Mangini, 57 anni, si rivolge nel video al cane, passando poi dalle minacce a dei colpi violenti sull’animale sino ad ottenere la sua completa sottomissione. La scena, di 1 minuto e 48 secondi, è stata ripresa a Massa Marittima, in Toscana, durante una seduta di recupero cinofilo.
La difesa del trainer
Mangini in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, si è difeso affermando che le immagini sono di quattro anni fa e che i proprietari del cane sono suoi amici che gli affidarono il cane con seri problemi comportamentali. Mangini sostiene inoltre che il cane lupo necessitava di quel trattamento in quanto cane violento che aveva già precedentemente ferito cinque persone e aveva attaccato anche lui procurandogli una ferita da quaranta punti ancora visibile anche nel video a causa della fasciatura. Mangini sostiene di aver salvato per due volte la vita al cane lupo: “La prima perché quel cane era pronto per l’eutanasia, la seconda volta proprio in quel momento perché stava per scatenare una rissa contro altri quattro cani e a quest’ora sarebbe seppellito”. Il trainer ha poi risposto alle accuse rivoltegli da alcuni educatori cinofili ai quali Magnini ha spiegato: “Non c’è stato nessun illecito, l’unico che avrebbe potuto denunciarmi era il proprietario e invece siamo diventati amici negli anni. In più io non sono Vaira che lavora con cani tranquilli, io lavoro con cani aggressivi, con roba di sostanza. Per chi si è impressionato lo capisco, ma è troppo facile parlare da dietro un computer, ero io che avevo già 40 punti sul braccio dovuti proprio a quel cane. Era chiaro che stavo separando una rissa… non capisco poi chi usa il collare elettrico e poi attacca me”.
La denuncia delle associazioni animaliste
Mangini è stato denunciato dalle associazioni per la tutela degli animali ENPA, Leidaa, Lav, Lndc e Oipa, attraverso un esposto-denuncia alle autorità competenti, corredato dalla perizia di un istruttore cinofilo specializzato, affinché venga valutato il “metodo” utilizzato dal preparatore e documentato nel video.
Se anche il cane fosse stato un cosiddetto “morsicatore” con alle spalle precedenti aggressioni, le associazioni che hanno proceduto alla denuncia si chiedono – in una nota rilasciata alla stampa – per quale motivo un cane con problemi del genere sia stato lasciato libero all’interno di un recinto e in presenza di altri cani, come si vede chiaramente nel video. Mangini ha risposto in un commento all diretta che “Il cane ci si è trovato”. Le associazioni, però, ipotizzano che il cane lupo sia stato strumentalizzato al fine di dimostrare l’efficacia nell’addestramento cinofilo del “metodo Mangini”. Il maltrattamento fisico e psichico subito dal cane dovrà essere valutato dalle autorità competenti.