Plastic Change International è un’organizzazione internazionale che dal 2014 si batte per far conoscere il più possibile le conseguenze causate sull’ambiente dalla produzione e dal consumo eccessivo di plastica. Nel programma di sensibilizzazione di Plastic Change rientra anche di recente la pubblicazione di una serie di brevi cartoni animati che vogliono, in maniera simpatica ma al contempo educativa, renderci partecipi degli effetti dell’inquinamento prodotto dalla plastica sulla fauna marina. Un primo video dal titolo “Fin City Mystery” prende spunro dalle serie tv poliziesche e ipotizza l’esistenza di un serial killer in grado di sterminare gli abitanti del mare a suon di rifiuti.
Il secondo video, pubblicato da poco e intitolato “Waiting Room“, ci mostra invece una serie di animali (fra cui il protagonista, un pesciolino rosso) nella sala di attesa del cosiddetto “dottore del mare” mentre attendono di essere visitati. Tutti i personaggi del video difatti accusano dei problemi di salute causati da rifiuti abbandonati in mare. Il pesciolino, ad esempio, ha una bottiglia di plastica incastrata in gola, ma c’è persino un pellicano con un salvagente stretto attorno al collo.
Alla fine del video, insieme allo slogan “A recycle a day keeps the doctor away” (Riciclare una volta al giorno, toglie il medico di torno), ritroviamo il nostro protagonista che, dopo essere stato operato ed essere felicemente guarito, getta con aria triste la bottiglia di plastica che gli causava dolore all’interno di un cassonetto straripante di rifiuti di ogni genere, facendoci riflettere sulla quantità di animali che si debbano essere già rivolti al dottore per questioni simili.
Il video ha delle animazioni molto divertenti ed accattivanti ma ciò nulla toglie al tema estremamente toccante di cui si parla, purtroppo sempre più attuale. L’inquinamento causato dalla plastica ha un forte impatto non solo sull’ambiente e sugli animali ma anche sull’alimentazione dell’uomo. Difatti, come abbiamo già visto, i rifiuti prodotti dall’uomo spesso ritornano tramite la catena alimentare: il pesce, in particolare, viene contaminato dalle sostanze inquinanti rilasciate nel mare che verranno poi assorbite dal nostro organismo nel momento in cui si sceglie di mangiarlo.
L’eliminazione del pesce dalla nostra dieta è un bene non solo per motivi salutistici ma anche etici ed ambientalisti. Il consumo di prodotti ittici, difatti, risulta sempre di più in aumento: in Italia, ad esempio, a causa della pesca indiscriminata, le risorse di pesce per quest’anno sono esaurite già nello scorso aprile, quindi ben con 8 mesi di anticipo. Lo sfruttamento intensivo dei mari avrà con molta probabilità devastanti conseguenze nell’immediato futuro con la diminuzione, fino all’effettiva estinzione prevista nel giro di pochi decenni, di molte specie ittiche presenti nei nostri mari.